L’ARCANGELO MICHELE E I LUOGHI DELLE APPARIZIONI

Arcangelo_Michele

San Michele Arcangelo è certamente uno degli angeli più amati della nostra tradizione, quello che ha avuto l’impatto più forte su credenti e non credenti, come testimoniato anche nell’arte, dove è rappresentato spesso con tratti potenti ed incisivi.

Arcangelo Michele

Michele è il “Malaki”, l’Angelo del Signore: il suo nome in ebraico significa “Chi come Dio?”. Viene raffigurato con la spada fiammeggiante, strumento d’Iniziazione e di difesa e con la bilancia per pesare le anime per il giudizio finale. È il Capo delle Armate Celesti che conduce vittorioso la battaglia contro il dragone antico. Per l’esoterismo ebraico è il Firmamento delle Stelle, la veste splendida con cui Dio si riveste. E’ l’angelo custode della Vergine Madre. Come angelo che guida le anime al paradiso è rappresentato anche con la bilancia con riferimento alla giustizia divina.

Testimoniano di lui anche diversi luoghi molto suggestivi, come ad esempio la Sacra di San Michele in Val di Susa, che è stata fondata nel X secolo e dove il culto di San Michele è documentato fin dal V-VI secolo.

La Sacra di San Michele in Val Susa (Torino - Italy)

La Sacra di San Michele in Val Susa (Torino – Italia)

La tradizione rammenta che fu l’Arcangelo stesso ad indicare all’eremita il luogo esatto della costruzione con uno stratagemma e si narra che gli stessi angeli avrebbero consacrato la cappella, avvolgendola con un grande fuoco.

Altra località legata a San Michele è Le Mont Saint Michel, celebre luogo legato a tre apparizioni dell’Arcangelo ricevute in sogno da Auberto, vescovo di Avranches, nell’VIII sec. Alla terza apparizione l’angelo lasciò un’impronta sul cranio di Auberto, a conferma della veridicità dell’apparizione.

Le Mont Saint Michel

Le Mont Saint Michel – Francia

La Skelling Michael è la “Roccia di Michele” è l’isolotto più grande delle due isole Skellig. Situato a circa 17 km dalle coste del Kerry, Irlanda, è un luogo di notevole importanza paesaggistico e naturalistico e risale al VI sec. l’insediamento umano.

Skellig Michael

La Skellig Michael – Irlanda

Questo è legato ad un’apparizione di San Michele avuta da San Patrizio, giovane di famiglia benestante in Britannia Romana, che dopo essere stato fatto schiavo dai pirati irlandesi, una volta liberato, tornò in Irlanda per compiere la sua opera missionaria.

Nel corso del tempo numerose sono dunque state le apparizioni di Michele Arcangelo, legate a questi luoghi suggestivi che sono diventati famose mete di pellegrinaggio. Sono posti che esercitano un forte richiamo e i più significativi, per quanto lontanissimi tra loro, sono perfettamente allineati lungo una linea retta, chiamata “La Spada di San Michele”, che dall’Irlanda giunge fino in Israele.

Innumerevoli e affascinanti sono i misteri legati all’Arcangelo Michele che cercheremo di scoprire sabato 30 novembre 2019 alle ore 17,30 nella quarta ed ultima conferenza del Ciclo Angeli dal titolo: “L’ARCANGELO MICHELE E I LUOGHI DELLE APPARIZIONI” presso la Sede della Sezione di Casale Monferrato dell’Associazione Archeosofica in via Paleologi, 24. Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.

San Michele e il drago - Raffaello Sanzio - Dipinto del 1505 circa.

San Michele e il drago – Raffaello Sanzio – Dipinto del 1505 circa.

ANGELI E DEMONI

Eva tentata dal serpente - Illustrazione di William Blake

Eva tentata dal serpente – Illustrazione di William Blake

Che natura hanno gli Angeli? Nella tradizione si parla di puri Spiriti, di Esseri incorporei, di nature ignee e celesti. Se la tradizione rammenta della presenza di Troni, Dominazioni, Potestà ed entità celesti al servizio di Dio, San Paolo rammenta dell’esistenza anche di spiriti maligni nei cieli, dai quali difendersi rivestendosi dell’armatura di Dio (Ef. 6,12). Passo confermato dal dotto San Girolamo che, commentando questo passo specificò che quest’area è piena di potestà nemiche. La lotta tra il bene e il male, tra gli Angeli e i Demoni, in cielo e in terra, vede l’essere umano posto al centro dei due poli contrapposti in perenne oscillazione tra l’uno e l’altro, fino alla fine dei tempi.

Scultura rappresentante Lucifero Cattedrale San Paolo Liegi Belgio

Scultura rappresentante Lucifero Cattedrale di San Paolo a Liegi (Belgio)

La Tradizione occidentale e orientale cosa ci dicono in relazione a questi Esseri Celesti? Possono influenzare l’animo umano nel bene o nel male?

Il profeta Daniele raffigura un Angelo come un fiume di fuoco di inarrestabile impeto. In quanto fiumi infuocati gli angeli sono correnti del Principio Divino che affluiscono agli enti creati, come i quattro fiumi identificati da Mosè.

Gli Angeli vengono rappresentati nell’arte con una figura umana, generalmente una testa umana, perché essi sono intelligenze dominatrici della natura inferiore come dovrebbe essere l’uomo grazie alla sua testa cinta dalla corona regale.

Le ali con cui vengono raffigurati gli angeli rappresentano la tendenza all’ascesa, la capacità di farsi strada verso l’alto come pure i canti o moti di elevazione verso il creatore. Il canto è un sentimento o un moto fuori di se stesso come una preghiera.

La nudità dei piedi degli angeli indica l’intrattenibilitá, l’impossibilità di costrizione formale, la libertà dalla forma. La veste chiara e infuocata rappresenta l’illuminazione attiva, la forma divina, la ricezione intellettuale della Luce. La cintura identifica la capacità nel custodire le virtú generative.

Uriele Arcangelo - Chiesa di San Giovanni - Warminster (Wiltshire - Inghilterra)

Uriele Arcangelo – Chiesa di San Giovanni – Warminster (Wiltshire – Inghilterra)

Nelle rappresentazioni artistiche, le verghe identificano il principio regale di dominio, le asce e le lance la rapidità nel discernimento e nell’azione. La spada infuocata l’agire secondo la Volontà del Verbo. Gli strumenti architettonici come squadra e compasso per la loro capacitá di costruzione.

La tentazione di Cristo, immagine tratta da un salterio illustrato (British Library - 1240).

La tentazione di Cristo, immagine tratta da un salterio illustrato (British Library – 1240).

Spesso gli Angeli sono indicati come venti, perché incorporei e intrattenibili, non potendo determinare da dove vengano né dove vadano, ma capaci di sospingere avanti la nave della coscienza. A volte sono chiamati giorni perché ignee manifestazioni dello Spirito Solare, riverberano nel cosmo la Luce di Cristo e della Santissima Trinità.

In particolare Uriele, il cui nome significa “Fuoco Divino” o “Dio è la mia luce”, nel libro di Enoch è identificato come guida nel suo viaggio attraverso i cieli ed è l’angelo che sorveglia il tuono e il tremore. Viene identificato anche come il cherubino a guardia dell’Eden con in mano una spada di fuoco. Un altro dei suoi attributi è il libro delle profezie o la pergamena, che egli porta al profeta Esdra rivelandogli i segreti scritti nel libro della verità.

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4 Arcangeli – Immagine etiopica tradizionale

L’arcangelo Uriele durante il secondo Concilio di Roma nel 745, fu eliminato bruscamente dal calendario e dalla liturgia e ne fu proibita la benchè minima devozione. Nonostante questa estrema severità, giustificata dall’assenza della menzione nominale di Uriele nei libri canonici, l’Osservatore Romano il 16 aprile 2011 in occasione del compleanno di Sua Santità Benedetto XVI, pose in prima pagina questa immagine tradizionale etiopica dei quattro arcangeli che incensano la croce di Cristo, con un riferimento speciale all’Arcangelo Uriele. Scrive il quotidiano della Santa Sede: “Dio è la mia luce, questo significa Uriel, il nome assegnato al quarto arcangelo da antiche tradizioni ebraiche, presenti soprattutto nel ciclo di Esdra e in quello apocrifo di Enoch, riprese tra l’altro dal cristianesimo etiopico.”.

Ne parleremo sabato 16 novembre 2019 alle ore 17,30 in via Paleologi, 24 nella conferenza ad ingresso libero dal titolo: “ANGELI E DEMONI”, secondo appuntamento del ciclo “ANGELI”. Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.

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IL DRAGO E LA GARGOLLA

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Gargolla – Duomo di Milano

Nella Cattedrale, la gargolla o garguglia è una figura scultorea fantastica, spesso parte terminale dello scarico dei canali di gronda (erroneamente chiamati grondaie). Sovente è ornata con figure animalesche, fantastiche o mostruose: inizialmente venne scolpito solo il busto dell’animale, con il tempo si prese a rappresentare la figura fantastica nel suo insieme.

Spesso raffiguravano draghi o leoni e di solito l’acqua scorreva lungo la schiena o all’interno della figura per defluire poi dalla bocca. Sono presenti ad esempio nel Duomo di Milano o a Notre Dame a Parigi.

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Gargolla – Duomo di Milano

In quest’ultima Cattedrale queste figure vennero aggiunte in un secondo momento, dall’architetto Eugène Viollet le Duc (1814-1879) solo verso la metà del XIX secolo.

Si parla all’interno della Cattedrale di un Drago da vincere e l’abile alchimista doveva manifestare qualità quali l’essere volenteroso, paziente, silenzioso, audace: solo così avrebbe potuto vincere questa tremenda forza, associabile all’inganno.

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Gargolle – Notredame di Parigi

Principio basilare dell’ermetismo è l’unità della materia, rappresentata dall’Uroboros, il Drago che si morde la coda. Questo identifica la Manifestazione in eterno divenire, un circolo, un circuito senza fine, simbolo per eccellenza della ciclicità: ad un giorno segue un altro giorno, ad un mese segue un altro mese, ad un anno segue un altro anno, ad una vita segue un’altra vita. Di fronte alla nostra vita caduca questa concezione potrebbe non sembrare vera. Eppure si può trascorrere l’intera vita senza aver non dico trovato la Pietra Filosofale, ma per lo meno andare alla sua ricerca, memori di una patria celeste perduta, di una casa da cui proveniamo, da ritrovare.

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Drago con tre teste

Il Drago con tre teste che sputano fuoco, rappresentato in stampe alchemiche, identifica invece 3 principi, i tre fuochi di cui tutti noi disponiamo, la cosiddetta materia dell’Opera alchemica, in relazione a tre fuochi presenti nell’uomo e nella donna, da purificare e riunire. Un fuoco più istintivo e creativo, un altro fuoco più emotivo e un terzo più spirituale e in qualche modo legato ai nostri pensieri.

Metaforicamente il Drago nero sulfureo nasconde una bianca principessa al suo interno, che deve essere liberata: nelle favole il prode cavaliere giunge a liberare la bella principessa prigioniera. Emergono da questa fiaba i due aspetti, maschile e femminile, lo spirito e l’anima entrambi presenti nella costituzione di ogni essere umano. Il fuoco dell’anima che è tiepido, deve essere attirato verso l’alto dal fuoco dello spirito ed ignificarsi, per divenire infine un unico fuoco. Le fiabe  ed i miti tradizionali diventano lo strumento per trasmettere profonde conoscenze di come siamo fatti, di come siamo costituiti a livello più profondo, a livello animico.

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Icona di San Giorgio che uccide il Drago

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San Michele Arcangelo uccide il Drago

Il cavaliere, simboleggiato dallo Zolfo, assume anch’esso molti “Aspetti allegorici”. Egli può essere anche messo in relazione ad Ercole che deve superare le famose 12 prove come fece realmente San Giorgio, il prototipo dell’eroe che schiaccia la testa al Drago. In modo analogo in cui nell’Apocalisse opera San Michele Arcangelo che abbatte il Drago rosso.

Proseguiremo a parlare di simbolismo e Alchimia nel nuovo ciclo “LA SCIENZA DELL’IMPOSSIBILE”, che si terrà a Casale Monferrato a partire da venerdì 10 maggio alle ore 21.00 in via Paleologi, 24 a Casale Monferrato con una serie di incontri ad ingresso libero secondo il seguente programma:

  • ALCHIMIA AI CONFINI DEL TEMPO · Venerdì 10 maggio – Ore 21.00.
  • LE CHIAVI DELLA TRASMUTAZIONE ALCHEMICA · Venerdì 17 maggio – Ore 21.00.
  • OLTRE IL VELO DEI SIMBOLI · Venerdì 24 maggio – Ore 21.00.
  • LA PIETRA FILOSOFALE CHIMERA O CONQUISTA? · Venerdì 31 maggio – Ore 21.00.
  • LA GRANDE OPERA: TECNICHE E SEGRETI DI UNA VIA SPIRITUALE · Venerdì 7 giugno – Ore 21.00.

Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.