
Eva tentata dal serpente – Illustrazione di William Blake
Che natura hanno gli Angeli? Nella tradizione si parla di puri Spiriti, di Esseri incorporei, di nature ignee e celesti. Se la tradizione rammenta della presenza di Troni, Dominazioni, Potestà ed entità celesti al servizio di Dio, San Paolo rammenta dell’esistenza anche di spiriti maligni nei cieli, dai quali difendersi rivestendosi dell’armatura di Dio (Ef. 6,12). Passo confermato dal dotto San Girolamo che, commentando questo passo specificò che quest’area è piena di potestà nemiche. La lotta tra il bene e il male, tra gli Angeli e i Demoni, in cielo e in terra, vede l’essere umano posto al centro dei due poli contrapposti in perenne oscillazione tra l’uno e l’altro, fino alla fine dei tempi.

Scultura rappresentante Lucifero Cattedrale di San Paolo a Liegi (Belgio)
La Tradizione occidentale e orientale cosa ci dicono in relazione a questi Esseri Celesti? Possono influenzare l’animo umano nel bene o nel male?
Il profeta Daniele raffigura un Angelo come un fiume di fuoco di inarrestabile impeto. In quanto fiumi infuocati gli angeli sono correnti del Principio Divino che affluiscono agli enti creati, come i quattro fiumi identificati da Mosè.
Gli Angeli vengono rappresentati nell’arte con una figura umana, generalmente una testa umana, perché essi sono intelligenze dominatrici della natura inferiore come dovrebbe essere l’uomo grazie alla sua testa cinta dalla corona regale.
Le ali con cui vengono raffigurati gli angeli rappresentano la tendenza all’ascesa, la capacità di farsi strada verso l’alto come pure i canti o moti di elevazione verso il creatore. Il canto è un sentimento o un moto fuori di se stesso come una preghiera.
La nudità dei piedi degli angeli indica l’intrattenibilitá, l’impossibilità di costrizione formale, la libertà dalla forma. La veste chiara e infuocata rappresenta l’illuminazione attiva, la forma divina, la ricezione intellettuale della Luce. La cintura identifica la capacità nel custodire le virtú generative.

Uriele Arcangelo – Chiesa di San Giovanni – Warminster (Wiltshire – Inghilterra)
Nelle rappresentazioni artistiche, le verghe identificano il principio regale di dominio, le asce e le lance la rapidità nel discernimento e nell’azione. La spada infuocata l’agire secondo la Volontà del Verbo. Gli strumenti architettonici come squadra e compasso per la loro capacitá di costruzione.

La tentazione di Cristo, immagine tratta da un salterio illustrato (British Library – 1240).
Spesso gli Angeli sono indicati come venti, perché incorporei e intrattenibili, non potendo determinare da dove vengano né dove vadano, ma capaci di sospingere avanti la nave della coscienza. A volte sono chiamati giorni perché ignee manifestazioni dello Spirito Solare, riverberano nel cosmo la Luce di Cristo e della Santissima Trinità.
In particolare Uriele, il cui nome significa “Fuoco Divino” o “Dio è la mia luce”, nel libro di Enoch è identificato come guida nel suo viaggio attraverso i cieli ed è l’angelo che sorveglia il tuono e il tremore. Viene identificato anche come il cherubino a guardia dell’Eden con in mano una spada di fuoco. Un altro dei suoi attributi è il libro delle profezie o la pergamena, che egli porta al profeta Esdra rivelandogli i segreti scritti nel libro della verità.

4 Arcangeli – Immagine etiopica tradizionale
L’arcangelo Uriele durante il secondo Concilio di Roma nel 745, fu eliminato bruscamente dal calendario e dalla liturgia e ne fu proibita la benchè minima devozione. Nonostante questa estrema severità, giustificata dall’assenza della menzione nominale di Uriele nei libri canonici, l’Osservatore Romano il 16 aprile 2011 in occasione del compleanno di Sua Santità Benedetto XVI, pose in prima pagina questa immagine tradizionale etiopica dei quattro arcangeli che incensano la croce di Cristo, con un riferimento speciale all’Arcangelo Uriele. Scrive il quotidiano della Santa Sede: “Dio è la mia luce, questo significa Uriel, il nome assegnato al quarto arcangelo da antiche tradizioni ebraiche, presenti soprattutto nel ciclo di Esdra e in quello apocrifo di Enoch, riprese tra l’altro dal cristianesimo etiopico.”.
Ne parleremo sabato 16 novembre 2019 alle ore 17,30 in via Paleologi, 24 nella conferenza ad ingresso libero dal titolo: “ANGELI E DEMONI”, secondo appuntamento del ciclo “ANGELI”. Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.
