LA NATURA, LA PITTURA E L’ARTE ICONOGRAFICA

montagnaGli uomini hanno da sempre contemplato le bellezze della natura, il cielo stellato, le vette delle montagne, i boschi ricchi di vegetazione e di alberi, i mari di ogni latitudine. L’Universo che ci circonda, non è altro che una immensa “Foresta di simboli”, dove gli uomini con una certa facilità, se lo vogliono, possono scoprire la realtà divina che si rivela e si palesa in forme più o meno dirette a quelle menti e a quegli spiriti che desiderano conoscerla.

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Dipinti nell’antico Egitto

Tutti possediamo un senso estetico innato, sia che ci si riferisca agli uomini antichi e primitivi, che ai civili moderni. L’Arte è da sempre stata utilizzata dai vari popoli con le finalità più diverse, ora per immortalare aspetti della natura, ora per rendere omaggio al prestigio di uomini importanti, ora per spingere lo spettatore dell’opera ad una elevazione spirituale tramite soggetti e simboli capaci di spingere la mente dell’osservatore oltre la contingenza della natura e del quotidiano.

Se è innato in ognuno di noi questo senso estetico, sappiamo che può essere sviluppato e valorizzato grazie ad un’arte che riproducendo personaggi divini come ad esempio il Salvatore, la Trinità, la Madonna e numerosi altri tradizionali, trasporta la nostra mente a fissarsi su di loro, spostando la riflessione della nostra coscienza dal piano materiale ad un piano più elevato.

Questo processo e lavoro attentivo è di un’importanza fondamentale per la nostra coscienza perchè i colori, i disegni, i simboli e le pitture che ne risultano possono avere un effetto benefico o meno su di noi, a seconda dei soggetti rappresentati.

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San Luca dipinge l’icona della Theotókos

Se ci si riferisce alle icone e alla loro storia, è da rammentare che il primo iconografo fu San Luca, oggi riconosciuto come protettore dei medici e degli artisti: la storia lo ricorda come iniziatore della tradizione artistica cristiana tramite la rappresentazione di soggetti della sacra famiglia quali Maria Vergine e Gesù nel dipinto della Theotókos (in greco Θεοτόκος; in latino Deipara o Dei genetrix) ovvero un titolo della Beata Vergine Maria che significa letteralmente “Colei che genera Dio” e spesso viene tradotto in italiano con Madre di Dio.

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Theothokos di Andrej Rublev, 1405

Questo dipinto è sempre rappresentato con il capo della Vergine coperto da un velo, che scende sulle spalle, abito utilizzato secondo la tradizione dalle donne ebree di quel tempo. Questo velo della testa è solitamente colorato di rosso per mostrare la santità di Maria Vergine. Sotto il velo, il suo abbigliamento è solitamente blu, simbolo della Sapienza.
Vi sono poi generalmente tre stelle dorate, una sulla fronte ed una su ogni spalla della Santissima Madre di Dio. Queste stelle sono simboli della sua natura celeste: lei era vergine prima, durante e dopo la Natività di Cristo. Le tre stelle sono anche un simbolo della Santissima Trinità. A volte la terza stella è coperta dalla figura di Gesù Bambino, la seconda persona della Santissima Trinità.

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Icona dell’Arcangelo Michele – 12° ecolo – Monastero di Santa Caterina, Monte Sinai

Tra le icone più antiche si trovano quelle del Monte Sinai in Palestina, cioè provenienti dai suoi conventi, conservate nel Museo di Kiev e databili verso il VI secolo. La Palestina fu un importante centro iconografico, ma vi sono da segnalare la Siria, l’Egitto, Bisanzio e poi la Russia.

Se è vero che Dio si è rivelato al mondo tramite la figura storica di Gesù Cristo, è pur vero che approfondire lo studio dei simboli nell’arte è merito della simbolurgia, una disciplina importantissima perchè favorisce il risveglio interiore: il vocabolo “Simbolo” deriva dal latino “Symbolum” e dal greco “Sumbolon”. Il simbolo svolge un ruolo fondamentale nell’elevazione della coscienza perchè collega il visibile con l’invisibile, il terrestre con il celeste e trasporta l’uno nell’altro.

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Icona della Vergine in trono con Bambino e santi e angeli, e la mano di Dio. L’icona è del 6 ° secolo, conservata presso il monastero di Santa Caterina nel Sinai.

Si continuerà a parlare di arte sacra nel corso di pittura iconografica nel quale si inizierà immediatamente ad esercitarsi con la tecnica pittorica, riproducendo delle icone tra le più significative della Tradizione. Si seguirà un metodo che consente a chiunque, senza un’esperienza pittorica pregressa, di dipingere una vera icona e di portarla a casa.

Durante le lezioni verranno inoltre approfonditi l’aspetto teologico, le proporzioni geometriche ed il simbolismo. Nei livelli più avanzati verrà studiata la geometria dell’icona per realizzare il disegno di volti e di figure originali.

Il corso si tiene ogni martedì sera dalle ore 20.30 alle 23.00 a partire da martedì 12 gennaio 2016 presso la Sede in via Paleologi, 24. E’ possibile inserirsi nella pittura di una nuova tavola in qualsiasi serata.
Vi invitiamo inoltre a collegarvi al sito internet www.iconainarte.it per avere ulteriori informazioni sulla meravigliosa arte della pittura iconografica, visionare gallerie che mostrano le icone degli allievi e Mostre che si sono tenute in Italia e all’estero.
Per informazioni e iscrizioni,  telefonare al numero 347.2556742 oppure al 0142.71319.

L’ASTRONOMIA E L’OSSERVAZIONE DEL CIELO STELLATO

Chiunque di noi ha alzato almeno una volta gli occhi al cielo per guardare e contemplare le stelle, rimanendone coinvolti di fronte a questo meraviglioso oceano stellato: se la notte è limpida ecco che il cielo, cioè ciò che gli astronomi chiamano “Sfera celeste”, sembra costellato da singoli punti di luce splendenti, le stelle. Con un po’ di esperienza si riesce a distinguere una stella da un pianeta o una stella da un’altra: gli astronomi sono in grado di cogliere dettagli sorprendenti grazie allo studio, all’osservazione e ad un allenamento sistematico in quella che a noi appare come una meravigliosa ma semplice notte stellata. Di fronte a tale panorama, alla maestosità e dimensione del cielo stellato, appare evidente il nostro sentirsi così piccoli rispetto ad un Universo apparentemente sconfinato.

Manoscritto Hortus Deliciarum di Herrad of Landsberg. Rappresentazione della Filosofia e delle 7 Arti Liberali

Manoscritto “Hortus Deliciarum” di Herrad of Landsberg. Rappresentazione della Filosofia e delle 7 Arti Liberali

L’origine dell’astronomia si perde nella notte dei tempi: è un’antica scienza che nel medioevo faceva parte delle così dette Arti Liberali del Trivio (Grammatica, Retorica, Logica) e del Quadrivio (Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia). Queste furono note in altra forma ma con analoghi contenuti e finalità educative già nelle scuole sacerdotali egiziane. In seguito si svilupparono in Grecia e proseguirono nella Roma antica, fino a risplendere in alcune scuole cristiane. Queste materie costituirono il fondamento dell’insegnamento per alcune generazioni nell’Alto Medioevo e più precisamente in quel periodo noto come rinascenza carolingia. Il fine puramente didattico era accompagnato da un aspetto più profondo collegato all’idea di voler formare il così detto “Uomo libero”. Ovvero un individuo che iniziava a comprendere elementi di sè, della propria origine, della natura e del mondo che lo circondava, guadagnando libertà nei confronti dell’Universo creato: prima acquisendo della conoscenza e poi crescendo grazie alla comprensione che questa gli forniva.

Miniatura di Scuola Palatina

Miniatura di Scuola Palatina di Aquisgrana, Scene della vita di San Girolamo Prima Bibbia di Carlo il Calvo (Ms Bibl.Nat., Parigi)

Furono istituite numerose scuole tra cui risulta celebre la Schola Palatina voluta da Carlo Magno e diretta dal monaco inglese Alcuino. Ma non tutti, in una società contadina e feudale, potevano avere accesso all’istruzione superiore: la conoscenza era appannaggio di classi sociali elevate o del Clero. Avrebbero dovuto passare ancora alcuni secoli perchè fosse possibile l’accesso al sapere scolastico ad una fascia più ampia di popolazione.

Nel corso del tempo l’Astronomia fu destinata ad incontrare l’interesse di un pubblico sempre crescente grazie alle invenzioni tra cui a primeggiare fu il cannocchiale, che consentì l’osservazione più ravvicinata dei pianeti e delle stelle. L’astronomia iniziò piano piano a distinguersi e a differenziarsi dall’astrologia, a perdere il valore che aveva nelle epoche precedenti quando gli uomini e in particolare i sacerdoti, si rapportavano alla volta stellata come all’avere di fronte una Natura viva e ricettiva e consideravano i campi di forza emessi da pianeti e dalle stelle valutando la loro influenza su tutto ciò che era presente sulla Terra.

Telescopi

Telescopi costruiti da Galileo Galilei e conservati al Museo Galileo di Firenze

L’astronomia iniziò ad occuparsi dello studio della materia e dei processi che esistono essenzialmente al di là dell’atmosfera terrestre, in particolare della sfera celeste partendo dall’infinitamente piccolo ovvero dagli atomi che sono i componenti fondamentali della materia dei pianeti sino a considerare la struttura e la composizione del più vasto Cosmo. Gli astronomi moderni studiano dunque i corpi celesti come i pianeti, le stelle, le comete, le galassie, le nebulose, il materiale intergalattico, per determinare:

  1. In che modo questi oggetti si sono formati.
  2. Come funzionano alcuni corpi (ad esempio i buchi neri) ed interagiscono tra di loro (ad esempio l’attrazione planetaria).
  3. Quale può essere il loro destino.

Gli uomini dunque osservano il cielo da migliaia di anni, forse dalla loro comparsa sulla Terra. All’inizio guardando il cielo solo ad occhio nudo, in seguito tramite l’uso di telescopi, binocoli, sonde ed ora anche misurando tutti i tipi di radiazione elettromagnetica oltre alla luminosa. Applicata con successo dalla metà del secolo scorso e in particolare dall’inizio di questo millennio, è da menzionare la scienza dell‘interferometria. Questa viene applicata ai grandi telescopi e sta consentendo di ricevere segnali relativi a processi e classi di eventi che avvengono nel cosmo e che sono relativi a sorgenti astrofisiche come esplosioni di stelle, collisioni e fusioni di stelle o di buchi neri.

Nell’era moderna nasce la figura dell’astrofilo, dal greco astèr, “stella”, e philos “amico”, che Telescopioè da considerarsi come un appassionato di astronomia. La pratica degli astrofili è chiamata astrofilia e consiste principalmente nell’osservazione e nello studio scientifico, anche se a livello amatoriale, del cielo e dei fenomeni celesti. Un astrofilo possiede generalmente un piccolo telescopio ed un corredo di accessori con i quali ama passare le notti all’aperto osservando ed eventualmente fotografando la volta stellata o i pianeti.

Grafico che rappresenta la nostra Galassia: la Via Lattea.

Grafico che rappresenta la nostra Galassia: la Via Lattea.

La Terra compie le sue rivoluzioni all’interno del Sistema Solare che a sua volta si trova all’interno della così detta Via Lattea, ovvero la galassia nella quale viviamo. Il vocabolo galassia ha etimologia che deriva dal latino tardo galaxĭa, che a sua volta proviene dal greco galaxías, derivato di la-aktos “Latte”, perché secondo la mitologia greca essa ebbe origine dal latte della Dea GiunoneLa Via Lattea è una galassia a spirale barrata, composta cioè da un nucleo interno e da una struttura a forma di barra dalla quale si dipartono i cosiddetti bracci.

La Via Lattea - Plateau del Paranal Cile

La Via Lattea – Plateau del Paranal Cile

Nelle notti d’estate, specialmente nei luoghi lontani dall’inquinamento luminoso cittadino, è possibile ammirare lo spettacolo della Via Lattea ovvero l’osservazione di una porzione della galassia nella quale noi, la Terra e il nostro Sistema Solare, siamo immersi. Questa visuale mostra una striscia di colore lattiginoso che attraversa il cielo da una parte all’altra, porzione di cielo ad alta densità di stelle. All’interno della Via Lattea sono presenti oltre 300 miliardi stelle, spesso raggruppate in amassi stellari ovvero gruppi di stelle nati probabilmente dalla stessa nebulosa e dunque aventi indicativamente la stessa età e composizione chimica.

Il telescopio spaziale Hubble

Il telescopio spaziale Hubble

Tra i tantissimi traguardi raggiunti in ambito astronomico, ricordiamo che il telescopio spaziale Hubble, lanciato il 24 aprile del 1990 ha cambiato il nostro modo di vedere l’Universo fisico, consentendo l’osservazione astronomica ad alta definizione dall’esterno dell’atmosfera terrestre. Le immagini che provengono da Hubble evitano i problemi dovuti all’inquinamento luminoso, alla distorsione delle immagini e consentono il filtrare la radiazione elettromagnetica a certe lunghezze d’onda, in particolare nell’ultravioletto. Questo telescopio ha consentito il fotografare immagini a risoluzione estremamente alta, scattando nello spettro visibile alcune tra le più spettacolari e definite immagini esistenti, facendoci meglio comprendere la nostra piccola presenza e collocazione fisica all’interno del Cosmo.

La Via Lattea

La Via Lattea è una galassia a spirale, larga circa 100,000–120,000 anni luce di diametro e contiene indicativamente da 100 a 400 miliardi di stelle.

GLI ASPETTI E LA LORO ORBITA IN ASTROLOGIA

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Il Sole e lo Zodiaco. Manoscritto del X secolo.

Ogni astro è a tutti gli effetti da considerarsi come un centro di forza cosmica, che proietta nello spazio raggi e linee di forza, alcune delle quali investono la Terra o altri pianeti. Il fascio di raggi che un pianeta proietta sulla Terra, subisce una temporanea trasformazione, prodotta dall’incrocio del fascio di raggi provenienti da altri corpi celesti. Un raggio proveniente da un pianeta, prima di raggiungere la Terra, subisce non solo una deviazione prodotta dal perturbamento dei raggi di altri astri, ma giunge sino a noi trasformato dall’energia di altri astri, pur mantenendo essenzialmente le sue caratteristiche.

L’aspetto fra due o più corpi celesti  è l’angolo che intercorre fra il centro della Terra e due o più astri. Si misura, come tutti gli angoli, in gradi, minuti e secondi d’arco ed è questione di differenza di longitudine misurata sull’Eclittica. L’aspetto viene a stabilire di quanti gradi sono inclinati reciprocamente i due fasci radioattivi dei pianeti detti “In aspetto”.

Serie grandi congiunzioni tratta dal libro di Keplero "De Stella Nova" (1606).

Serie grandi congiunzioni tratta dal libro di Keplero “De Stella Nova” (1606).

Così quando due pianeti sono detti essere “In quadratura”, si intende che i loro raggi e le loro linee di forza si incrociano formando un angolo di 90°.

Inoltre si distinguono due tipi di aspetto: l’aspetto applicante che si verifica quando un pianeta di moto rapido tende a raggiungerne uno più lento oppure quando un pianeta retrogrado va incontro ad un pianeta diretto; l’aspetto separante si verifica quando due pianeti hanno tendenza ad allontanarsi l’uno dall’altro. L’influenza di un aspetto applicante è maggiore dell’influenza dello stesso aspetto separante.

Manoscritto_Ebraico_Kabbalistico_trattante l'Astrologia

Manoscritto ebraico kabbalistico.

Il principio degli aspetti si basa sulle affinità o sugli antagonismi elementari riscontrati fra i diversi Segni dello Zodiaco. I Segni si armonizzano innanzi tutto con quelli della stessa natura:

  • Fuoco con Fuoco (Ariete, Leone e Sagittario).
  • Acqua con Acqua (Cancro, Scorpione, Pesci).
  • Aria con Aria (Acquario, Gemelli, Bilancia).
  • Terra con Terra (Toro, Vergine, Capricorno).

e poi con quelli con i quali è possibile la combinazione armonica di sintonia, cioè ad esempio, Segni di Fuoco e Aria, oppure Segni di Terra e Acqua.

Non possono simpatizzare i Segni di natura diversa, per esempio Segni di Terra e Fuoco oppure Segni di Fuoco e Acqua. Quindi, dalla posizione di due o più pianeti nello Zodiaco è giudicabile la loro influenza e affinché l’effetto dell’azione planetare sia completo, i due corpi celesti devono occupare gradi identici nei due Segni.

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Orbita di pianeti, manoscritto di San Beda (673-735) detto il Venerabile.

L’influsso dell’aspetto si esercita alquanto prima o dopo che i pianeti abbiano raggiunto l’intervallo esatto dell’aspetto stesso: le orbite degli aspetti sono la misura del limite vibratorio degli aspetti e solo raramente i pianeti si trovano in aspetto preciso. Di seguito sono riportate le orbite di aspetto per i vari pianeti:

  • Orbita del Sole: circa 17°.
  • Orbita della Luna: circa 12°.
  • Orbita di Giove: circa 10°.
  • Orbita di Marte, Venere, Mercurio, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone: circa 8°.

Per avere l’orbita esatta di un aspetto occorre addizionare le rispettive orbite dei due pianeti che lo compongono e dividere per due.

Si proseguirà a parlare di aspetti, di astrologia, astronomia e libero arbitrio nelle 4 lezioni teoriche e pratiche di approfondimento che si terranno a partire da giovedì 12 novembre alle ore 21,00 in via Paleologi, 24 a Casale Monferrato. Per informazioni e iscrizioni, telefono 0142.71319.

IL VALORE DELL’ASTROLOGIA

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Carta del cielo sumerica 3300 a.C.

Nell’antichità, nel periodo in cui la Mesopotamia era la terra madre culla di importanti civiltà tra le quali la Caldea, l’Egiziana, la Sumera, l’Assira l’osservazione del cielo stellato ricoprì notevole importanza perché in quella remota epoca la natura era intesa e vissuta come un grande corpo sacro e animato, espressione visibile di realtà invisibili alla vista e ai sensi ordinari. In particolare Filone e Diodoro Siculo raccontarono di questa conoscenza celeste parlando dei Caldei come uno dei primi popoli ad aver compiuto estese osservazioni del cielo, da cui ne hanno ricavato un vivo sapere.

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Diodoro Siculo (Agira, antica Agyrion, 90 a.C. circa – 27 a.C. circa)

Scrive Diodoro Siculo: I Caldei dunque, che tra i Babilonesi sono tra i più antichi, tengono in quel paese, il posto medesimo che rivestono in Egitto i sacerdoti: imperocché essi sono addetti al culto degli Dei, si applicano per tutta la loro vita agli studi filosofici e traggono principalmente assai gloria dall’Astrologia… E come molto… predicono le cose future… Siccome poi fin da fanciulli cominciano i loro studi, prendono un abito singolare in tutto ciò che riguarda l’Astrologia, tanto perché la loro età è docile, quanto perché assai lungo è il corso della loro istruzione” (Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, pag.280). E ancora: “Da molto tempo i Caldei hanno condotto osservazioni sulle ‘stelle’ e primi tra tutti gli uomini hanno indagato nella maniera più accurata i movimenti e la forza delle singole stelle; per questo essi possono predire il futuro degli uomini.”. (Diodoro Siculo. Biblioteca Storica, II,29). Tra i popoli dell’antichità i Caldei divennero nel tempo conosciuti come sapienti e astrologi, tanto che dire “Caldeo” era sinonimo di dire “Astrologo” per le altre genti.

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Particolare dello Zodiaco Egiziano di Dendera – Louvre, Parigi

Lo Zodiaco e i Pianeti rappresentarono per gli antichi osservatori del cielo l’immagine dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio e l’Astrologia fu studiata da sacerdoti e profeti: a quell’epoca non vi era una netta distinzione tra l’Astrologia ovvero la conoscenza che si occupava di comprendere e usare il linguaggio delle stelle e la conoscenza che si occupava di rilevarle e catalogarle, l’Astronomia.

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Affresco con la raffigurazione della Dea Nut in Egitto

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Zodiaco cinese

L’osservazione del cielo era dunque nei tempi passati patrimonio di grandi civiltà sia nell’occidente quanto in oriente e le Costellazioni rappresentarono le suddivisioni ideali del cielo concepite nella mente dei filosofi alle varie latitudini. Dietro al velo dei diversi simboli che venivano utilizzati da questi sapienti del passato per creare e raggruppare le stelle in Costellazioni, si ritrovava celato un medesimo e profondo significato da loro scoperto in virtù del potere della meditazione che faceva comprendere e assimilare l’essenza che stava dietro ad un pianeta, una stella o ad un insieme di stelle. Questa profonda conoscenza venne dunque espressa in simboli solo all’apparenza molto diversi, appartenenti ad un determinato popolo o cultura: pensiamo alla differenza tra i simboli egiziani, indiani, cinesi, tibetani e greci che vennero usati per rappresentare i pianeti o stesse porzioni di cielo stellato.

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Clemente Alessandrino (Atene, 150 circa – Cappadocia, 215 circa) – Dipinto di Andre Thevet (1584)

Secondo gli storici, l’Astrologia e l’Astronomia che nell’antichità rappresentarono un’unica materia tesa all’osservazione e alla comprensione del cielo stellato, iniziarono a distinguersi a partire dal II° secolo d.C., nel periodo in cui visse il grande teologo, filosofo e scrittore Tito Flavio Clemente Alessandrino che lasciò versi splendidi nelle sue Opere. In particolare in “Estratti Profetici”, in alcuni passi espose frasi che indicavano in modo esplicito la vera natura degli astri: “Gli astri, corpi spirituali sotto il vigile governo di angeli con cui sono in relazione, non sono le cause della nascita, ma possono designare le realtà presenti, future e passate… degli uomini” . 

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Gerolamo Cardano (Pavia, 1501 – Roma, 1576)

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Zodiaco all’interno della Chiesa di San Miniato a Firenze

Astrologia e Astronomia si differenziarono poi nettamente nel XVII° secolo in un periodo storico in cui Giovanni Keplero, Galileo Galilei, Andrea Argoli, Gerolamo Cardano furono solo alcune delle eminenti personalità che studiarono l’astrologia  a cavallo del tardo medioevo e del Rinascimento: epoche che prepararono la fase storica successiva di affermazione della ragione con l’Illuminismo, periodo in cui il pensiero logico e formale vedeva la sua importante affermazione. L’Astrologia ed i suoi simboli, che prima erano capiti, interpretati, vissuti e posti all’interno di importanti strutture religiose, Chiese e Cattedrali, risentirono di una perdita di comprensione del loro profondo valore, della loro sacralità.

Galileo stesso era riuscito ad intravedere l’importanza del valore dei numeri e della geometria nel creato quando scrisse: “La filosofia è scritta nel grandissimo libro che è l’Universo, in una lingua matematica i cui caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche. Senza questi è aggirarsi in un oscuro labirinto.” (Il Saggiatore, Cap.6).

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Affresco del 17° secolo – Cathedral of Living Pillar in Georgia (Europa)

Secondo una visione più profonda dell’intuizione galileiana, si può affermare che anche il movimento della storia, il suo divenire, sia regolato da vibrazioni numeriche, planetarie e stellari. L’evolversi delle coscienze si realizza in virtù del travaglio fisico e psichico prodotto dalle combinazioni astrali, espresse anche da determinati personaggi che arrivano nel bene o nel male a condizionare i popoli: si pensi ad esempio alla famosa e talora pesante congiunzione di Marte e Nettuno appartenuta a personaggi quali Lenin, Trotski, Stalin, Robespierre, Mussolini, Hitler, Napoleone Bonaparte, che hanno travolto le masse nella violenza delle loro imprese di morte ma al tempo stesso di sprone agli animi, anche per la reazione al male che alcuni di costoro hanno commesso (ASTROLOGIA MONDIALE – T.Palamidessi).

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Zodiaco posto sulla facciata della Chiesa di San Domenico a Casale Monferrato (edificata dal 1472 al 1506).

La comprensione degli effetti dei campi di forza generati dai pianeti e dalle stelle è dunque l’oggetto di una disciplina assai vasta, l’Astrologia conosciuta e studiata da geni della storia nella scienza, nell’arte, nella filosofia, nella teologia, nella psicologia e al tempo stesso più recentemente incautamente trascurata oppure banalizzata per via della difficoltà non immediata di valutarne l’origine, il funzionamento, gli effetti degli astri nell’Universo e sull’Umanità.

Lo studio di queste forze sottili, all’apparenza inesistenti, ma che operano costantemente sulla vita biologica, psichica e spirituale dell’umanità sarà l’oggetto di alcune lezioni di approfondimento che si terranno per alcune settimane a partire da giovedì 12 marzo alle ore 21,30 presso la Sede della Sezione di Casale Monferrato dell’Associazione Archeosofica in via Paleologi, 24. Per informazioni, telefonare al numero 0142.71319.

 

LE MERAVIGLIE DEL CIELO STELLATO

SferaMercoledì 14 maggio alle ore 21,30 si terrà presso la Sede dell’Associazione Archeosofica di Casale Monferrato in via Paleologi, 24 un incontro ad ingresso libero dal titolo: “LE MERAVIGLIE DEL CIELO STELLATO”.

Ogni uomo qualche volta nella vita ha alzato gli occhi al cielo per guardare e contemplare le stelle, perdendosi con la fantasia nella bellezza di questo mare celeste. Se la notte è limpida ecco che il cielo, che gli astronomi chiamano “Sfera celeste”, sembra costellato da singoli punti di luce. Gli astronomi sono in grado di distinguere grazie allo studio, all’osservazione e ad un sistematico allenamento, sorprendenti dettagli in quella che a noi appare come una meravigliosa, ma semplice notte stellata.

L’astrofilo (dal greco astèr, “stella”, e philos “amico”) è un appassionato di astronomia che si dedica all’osservazione, allo studio scientifico, anche se a livello amatoriale, del cielo e dei fenomeni celesti.

Caldei, Egiziani, Maya, Aztechi, Greci, Cinesi furono solo alcuni dei popoli che dedicarono studi sistematici all’osservazione del cielo, identificando stelle e orientando templi e costruzioni architettoniche secondo precise direzioni legate alle date più significative, come quelle dei solstizi e degli equinozi.

Le conoscenze astronomiche si sono poi evolute con il contributo di importanti personaggi quali Ipparco, Tolomeo, Copernico, Keplero, Galileo, Newton, Einstein ed altri scienziati che prima ad occhio nudo, poi grazie a telescopi ottici, radiotelescopi e infine a telescopi spaziali nell’era moderna, hanno esteso la comprensione dell’Universo che ci circonda.

Al termine dell’incontro verranno illustrati elementi di base di introduzione all’osservazione astronomica e verrà presentata la visita di gruppo al Planetario di Torino, per la quale occorre una prenotazione.