LA NEUROFISIOLOGIA DELLA MEDITAZIONE di Massimiliano Galastri

Reti neuronali e l’ipofisi

La scienza pone sempre maggiore attenzione agli stati di coscienza dell’essere umano e in particolare a quelli della meditazione: lo scopo è l’osservazione di nuovi fenomeni per intraprendere nuove vie alla scoperta del benessere della persona. Frequentemente, in occidente, il fine con cui si studia la meditazione a livello accademico è quasi sempre finalizzato a scoprire nuove strade per curare lo stress, il disagio mentale, il dolore fisico o correggere disturbi psicosomatici.

La meditazione rientra in una serie di “espedienti” e di tecniche psicofisiologiche la cui scoperta è da ritenersi millenaria e che sono state insegnate da personaggi importanti nella storia dell’umanità. Queste tecniche possono essere definite “ascetiche” e permettono all’uomo e alla donna di trascendere i limiti ordinari della coscienza, proiettandosi oltre quest’ultimi, con la conseguenza di scoprire un lato profondo che può essere definito l’essenza di se stessi e della Natura, arrivando ad esplorare diverse dimensioni sconosciute del cosmo ed infine incontrare il divino.

Sarebbe dunque banale ridurre la meditazione ad un semplice espediente per stare meglio in salute o con noi stessi. La vera meditazione, quando viene raggiunta dal soggetto, è una vera e propria porta verso nuove esperienze interiori che spalancano all’individuo una nuova visione di sé e della vita, a volte travolgenti.

meditazione_2Ancora oggi non ci sono idee chiare su cosa si possa chiamare o meno con questo termine: in letteratura si trovano varie opinioni e correnti di pensiero che tendono ad omologare i vari tipi di meditazione e altre che cercano invece di distinguerle in base alle peculiarità di ognuna, soprattutto in base ai risultati che danno sia a livello fisico che mentale.

La medicina e la psicologia si sono molto interessate alla meditazione, consentendo di fare interessanti scoperte a carattere neurofisiologico e psicofisiologico: l’osservazione avvenne dal vivo su soggetti mentre svolgevano esercizi di meditazione afferenti a varie Scuole e quindi a varie tecniche meditative. I risultati, a volte banali, a volte sorprendenti, hanno appassionato molti studiosi cosicché un nuovo filone di studi sta nascendo in questa direzione.

Ma cos’è in realtà la meditazione? Cosa succede davvero nel nostro cervello e nella nostra mente quando il soggetto, dopo settimane, mesi o anni di esercizi, riesce ad accedere a questi nuovi stati di coscienza? Approfondiremo l’argomento parlando di “NEUROFISIOLOGIA DELLA MEDITAZIONE”, venerdì 16 giugno alle 21,30 con il dottor Massimiliano Galastri presso la Sede della Sezione di Casale Monferrato dell’Associazione Archeosofica in via Paleologi, 24. Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.

La registrazione dell’attività elettrica dell’encefalo tramite l’elettroencefalogramma identifica diversi ritmi espressi in frequenza (cicli per secondo o Hz).