IL RICORDO DELLE VITE PASSATE di Massimiliano Galastri

È certamente un tema molto dibattuto quello delle vite precedenti. Infatti molte persone si interrogano sulla possibilità della reincarnazione e della sua effettiva esistenza.

Addirittura parole di derivazione Indù come ad esempio “Karma” (equivalente della legge di Causa-Effetto a livello morale, simile al “Contrappasso” in Dante), sono diventate patrimonio del linguaggio comune.

Sebbene la dottrina legata alla reincarnazione sia riconosciuta come un dato di fatto da tutto l’Oriente, dall’India in particolare con i suoi 1,3 miliardi di abitanti, nell’Occidente persiste una certa diffidenza verso questa tematica anche se diversi scienziati, psichiatri e psicologi si siano interessati seriamente a questo tema, raccogliendo dati positivi a favore dell’ipotesi reincarnazionistica.

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Ma siamo sicuri che stiano proprio così le cose anche in Occidente? In verità, sebbene tenuta più segreta, la dottrina e il concetto di reincarnazione attraversa la cultura occidentale e mediterranea arrivando sino a noi da tempi lontanissimi: Egizi, Greci e alcuni ebrei Kabbalisti, la consideravano parte integrante della loro cultura religiosa.

Del resto anche oggi, se visitiamo la Palestina, troviamo le sinagoghe con i rabbini kabbalisti che insegnano la dottrina della reincarnazione, specialmente nella zona di Safed. Lo storico Flavio Giuseppe espone queste idee nel suo volume “La guerra giudaica”. Altre notizie a riguardo sono date dal filosofo Filone d’Alessandria nell’opera “De vita contemplativa”.

Clemente Alessandrino (Atene, 150 circa – Cappadocia, 215 circa) ed Origene ( Alessandria d’Egitto, 185 – Tiro, 254)

Dal quarto-quinto secolo il concetto di reincarnazione viene espulso dal Cristianesimo, mentre alcuni Padri della Chiesa, ammesso che si sia oggi in possesso di tutte le loro opere integrali, solevano tacere su una parte della teologia che a ragione o a torto consideravano profonda e delicata.

Certamente sono rari gli individui che possono testimoniare di aver fatto di queste esperienze sia spontanee che indotte con speciali tecniche ascetiche e ancor più rari i casi in cui siano riusciti a portare delle prove incontrovertibili: questa rarità però non scoraggia lo studioso serio e avveduto e non è un criterio valido per rigettare il valore di questi dati esperienziali.

Di certo, in tutti gli individui che possono vantare questo tipo di esperienza, sia essa fatta da adulti o in tenera età, subentra un ripensamento del valore della vita propria e altrui, l’acquisizione di un senso delle cose e di un senso di responsabilità verso sé stessi e verso il tutto, dovuto, a quanto pare, alla nuova consapevolezza della quale l’individuo entra in possesso una volta acquisito il toccante ricordo di una o più vite precedenti.

I testimoni di questa esperienza sono concordi nel riconoscere che l’individuo non possedeva prima del ricordo delle vite precedenti questa visione della vita né riconoscevano a sé stessi i valori che si attribuiscono oggi.

Si proseguirà a parlare di reincarnazione all’interno del nuovo ciclo “PSICOLOGIA PROIBITA”, venerdì 9 giugno alle 21,30 in via Paleologi, 24 in un incontro ad ingresso libero dal titolo “IL RICORDO DELLE VITE PRECEDENTI”, a cura del dott. Massimiliano Galastri. Per informazioni, telefono 0142.71319 oppure 338.4092394.

Ruota tibetana della vita e i Regni di esistenza